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al testo di Marco Palumbo
Σπηλία Speculum
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# Σπηλία Speculum # Sono dunque penetrato nel ventre azzurro del monte Tenero, colà ove gli antichi greci interrogavano l'oracolo della morte. Espugno oggi questo scrigno magnifico e superbo. Geloso dei suoi zaffiri esclusivi ed insuperabili, di ogni sua lama di luce turchese, di tutte le tinte dell'arcobaleno, delle molte e rivelatrici note e della vita silenziosa, misteriosa e profonda che custodisce. Ed è un gran bene che sia questo il luogo ed il tempo che segna, registra e definisce la consapevolezza della perdita definitiva di una vita di prima. Un giovane uomo diviene oggi anziano, limitato ed immaturo. E tuttavia spera di far tesoro di questa esperienza e di quel briciolo di conquistata saggezza per iniziare serenamente la difficoltosa discesa, senza cadere ad ogni passo, o lasciar che prevalga il fatale desiderio dell'abisso. Ακρωτήριον Ταίναρον, 6 luglio 2014
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